Sentire le voci è, da sempre, fonte di grande disagio. La società, i dice che chi sente le voci ha disturbi mentali, questo è il motivo per cui la Chiaroudienza è uno degli Extrasensi che più richiede riattivazione.
Chi possiede questo dono, finisce con l'averne paura e i canali si chiudono.
Gli Extrasensi sono davvero potenti, ma purtroppo, spesso dimentichiamo di averli e/o come si usano.
Ma non è di questo che parleremo oggi.
Oggi volevo soffermarmi sulla comunicazione con un luogo specifico.
Un luogo fisico, che può essere il mare, la montagna, la collina, il fiume, il bosco ecc....
Come sempre, ti parlo di un evento vissuto in prima persona, perchè è l'unica realtà che conosco.
Non ho mai sentito un legame forte con la natura. I miei genitori amavano i pic nic, andare a cercare funghi o castagne, io andavo con loro ma con pochissimo entusiasmo.
Sono sempre stata quella che stendeva il fazzoletto prima di sedersi per intenderci.
Circa un anno fa, ho fatto un lavoro di Guarigione del Grembo .
E' stata una esperienza davvero molto potente e, dalla sera stessa, ho iniziato a sentire un fortissimo richiamo dal Fiume.
Nella mia città scorre un fiume. Vivo qui da anni, ma ci sono sempre passata senza curarmene.
Mi chiamava e il suo richiamo era talmente forte, che, nonostante fossimo in zona rossa (per via della pandemia) andai ugualmente.
Ricordo che ci arrivai praticamente di corsa, me ne resi conto solo quando mi fermai e sentii che avevo il fiato corto.
Provai una sensazione davvero potente, come essere tornata a casa dopo tanto tempo. Sentivo che qualcuno mi aveva chiamata lì, ma non mi apparve chiaro chi fosse.
Non arrivò alcun messaggio , forse anche complice il fatto che ero ancora nella fase in cui credevo che per meditare o connettersi alle Guide, fosse necessario essere seduti in un luogo silenzioso e lontano dagli altri.
La mia attenzione ricadde sull'orologio e mi resi conto che dovevo tornare. Dal momento stesso in cui lo pensai, sentii un'' energia che mi trasmetteva nostalgia e , ad ogni passo, mi sentivo come quando vai a trovare qualcuno di caro e, quando te ne vai, non vorresti proprio farlo.
Ricordo che, mano a mano che mi allontanavo, iniziavo a pensare a motivi per tornare indietro.
Cose del tipo "non avrò dimenticato lì le chiavi?" assolutamente consapevole del fatto che non le avevo nemmeno mai prese in mano.
Da quel giorno, durante le mie passeggiate, anzichè andare in centro città, vado sulle rive del fiume ogni volta che posso.
Solo qualche settimana fa mi è parso chiaro cosa voleva dirmi il Fiume, chi mi mandava i messaggi e tante altre informazioni, ma te ne parlerò in un'altra occasione.
Ho voluto raccontarti questa testimonianza perchè mi piaceva invitarti a pensare che ogni cosa accade a tempo debito.
Possiamo sempre cambiare idea sulle cose, e questo lo trovo davvero bellissimo, perchè mettersi in discussione è sempre sinonimo di introspezione e crescita oltre che di apertura mentale.
A cosa dovrebbe portare questa riflessione?
Ad essere analitici e non critici.
La critica, intesa come giudizio fine a se stesso, ci terrà sempre chiusi nel nostro guscio con il nostro punto di vista.
L'analisi invece, ci permette di pensare a tutto ciò che caratterizza la cosa o la situazione che ci troviamo davanti, ma semplicemente da un punto esterno. Capire se ci rispecchia o no, e infine, decidere se allontanarci.
Sarà molto più probabile riuscire a rivalutare una analisi, piuttosto che un giudizio.
Non mi sentivo attratta dalla Natura, ma non avevo giudizio negativo sul farlo, non mi corrispondeva.
E non ho fatto alcuna fatica a seguirne il richiamo quando è arrivato.
Spero che questa riflessione ti sia stata utile. Come sempre, ti invito a commentare esprimendo il tuo punto di vista e la tua esperienza, sarà bellissimo confrontare i nostri vissuti,
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